Paolo Fasce raccoglie al balzo la palla lanciata da Daniele Silvestri con la canzone “Argento vivo” e spiega sulle pagine del secolo XIX quali siano i problemi della scuola italiana nel seguire gli studenti iperattivi.
E’ stato denunciato in ogni modo il fatto che le alternative alla scuola cattedratica sono soffocate da una normativa sulla sicurezza interpretata a senso unico, ad esempio dal manifesto “Liberiamo la scuola” di Antonio Fini, ma la “culpa in vigilando” opprime molti insegnanti che, in caso di incidente, devono dimostrare di non avere potuto impedirlo. Conseguenza delle condizioni al contorno, che bisognerebbe mettere alla berlina (non la scuola!) è anche la drastica riduzione delle uscite didattiche, noto il fatto che ci sono condanne di insegnanti per incidenti avvenuti alle tre di notte tra ragazzi inquieti. Il tema dell’utilità della scuola è molto vasto e vorrei solo solleticare il lettore con un’obiezione: l’alternanza scuola-lavoro. Non si tratta forse di un tentativo di inserire la scuola in un orizzonte di senso che si aggiunge, senza togliere nulla, al valore potenziale della scuola?
Immagine: U.S. Department of Agriculture