Il curriculum dello studente, Gaber e il paleoliberismo

Valentina Chindamo e Marco Campione spiegano in breve cosa sia veramente il curriculum delle competenze.

Il documento di cui stiamo parlando permette alle studentesse e agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di valorizzare le competenze acquisite e le esperienze vissute durante il percorso di studi. Certificazioni linguistiche o informatiche, certo. Ma anche attività professionali, artistiche, musicali e culturali, oppure attività sportive, di cittadinanza attiva e di volontariato. Secondo Montanari e Fratoianni tutto questo penalizzerebbe chi non è in grado di pagare costosi corsi ai propri figli per avere le certificazioni di lingua, informatica o altro. Ci sembra che la critica sia quanto meno superficiale. Il loro approccio appare analogo a quello di chi davanti a un libro trae le proprie conclusioni leggendo il titolo o guardando la copertina. Peraltro in questo caso abbiamo il sospetto che il giudizio lo abbiano dato leggendo i nomi degli autori, visti il richiamo di Fratoianni a Matteo Renzi e il riferimento di Montanari al Bianchi economista.

Se invece stiamo al merito, ci chiediamo cosa ci sarebbe di così discriminante nel chiedere a uno studente di parlare di ciò che lo appassiona fuori dall’ambiente scolastico. Oppure della sua esperienza lavorativa come bagnina o cameriere durante l’estate, ma anche della sua esperienza nell’attivismo, nello scoutismo, nel volontariato.

Foto: Shari Jo