Dopo Paolo Fasce e Marco Bollettino, anche Francesco Rocchi esprime, per Le parole e le cose, le sue riflessioni sulla incresciosa questione della studentessa bendata dalla professoressa per l’interrogazione.
La questione della studentessa di Verona bendata perché non imbrogliasse all’interrogazione in didattica a distanza (dad) ha suscitato reazioni molto forti, ma in direzioni diverse. Il risultato è la solita rissa mediatica. Occorre chiarezza, invece, e capire cosa c’è veramente in gioco.
Una cosa va detta subito: qualsiasi cosa si pensi della valutazione in dad, di quella in presenza, della severità dei docenti o, di contro, della disonestà degli studenti, bendare gli studenti è qualcosa di semplicemente inaccettabile. Ci sono cose che non si possono fare e quindi non si fanno, a costo anche di farsi imbrogliare dagli studenti.
Immagine: vulvani